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CANTINA DI SOAVE
La Cantina di Soave è la più antica realtà consortile non solo di Soave, ma di tutto
il Veneto. Nasce nel 1898 in via Roma, nel 1930 conta 115 soci, che diventano 434
nel secondo dopoguerra per arrivare ai 2200 attuali. Una storia più che centenaria
che arriva all’attuale assetto produttivo lungo diverse tappe: nel 1962 con
la realizza- zione del nuovo stabilimento di vinificazione in viale Vitto- ria,
cui si aggiunge nel 1994 il nuovo sistema di imbottiglia- mento che si estende su
12.000 metri quadrati; nel 1996 avviene la fusione con la Cantina di Cazzano di
Tramigna, dove oggi si trova il centro di appassimento per la pro- duzione dell’Amarone;
nel 2003 con l’inaugurazione della cantina di Borgo Rocca Sveva in via Covergnino
a Soave, attivo dal 2001; nel 2005 con l’incorporazione della Canti- na di
Illasi; e nel 2008 con l’acquisizione della Cantina di Montecchia.
I numeri produttivi sono di assoluto rilievo: 2200 soci conferitori per una gestione
complessiva di 6000 ettari di vigneto, pari al 48% della Doc Soave, al 43% della
Doc Soave classico e al 50% della Doc Valpolicella, 5 stabi- limenti di vinificazione
(due a Soave, uno a Cazzano di Tramigna, uno a Illasi e uno a Montecchia), 28 linee
di pigiatura, 4 linee di imbottigliamento, per una produzione che si attesta intorno
ai 30.000.000 di bottiglie, con un rac- colta annua di 1.000.000 quintali di uva
per circa 660.000 ettolitri di vino.
Fiore all’occhiello di questo vero e proprio sistema produttivo è la nuova,
tecnologica cantina di Borgo Rocca Sveva, centro polivalente e autonomo di produzione
che si sviluppa su 10.000 metri quadrati in un’antica corte ai piedi del Castello
Scaligero. È contemporaneamente un’azien- da vinicola con relativa struttura
di vinificazione, affina- mento e imbottigliamento, e un centro di cultura del vino
e del territorio, con uffici, sale meeting e wine shop ricavati negli spazi di una
villa di metà Ottocento. Molto suggestiva la bottaia ricavata in una grotta lungo
un percorso di 400
metri tra botti storiche e moderne barrique, e un vigneto sperimentale in magnifica
posizione panoramica con vista sul castello e sul borgo di Soave, dove vengono coltivate
una cinquantina di diverse varietà - sia italiane che interna- zionali - a bacca
bianca e rossa.
Qui, oltre agli spumanti del metodo classico “Equipe 5”, nascono i vini
della linea Rocca Sveva, la gamma di ec- cellenza dell’azienda, dove confluiscono
le uve dei 120 soci che aderiscono al “Progetto Qualità”, nato nel 2000:
un minuzioso, capillare e certificato lavoro di tracciabilità della filiera produttiva,
che riesce a monitorare il produttore, il vigneto, l’uva e il giorno di vendemmia
per ogni bottiglia. «Il nostro scopo», dice l’enologo Bruno Trentini, diret-
tore della cantina, «è l’indagine scientifica applicata alla conoscenza vitivinicola
del territorio, che ha ancora ampi margini di esplorazione: dai sistemi di allevamento
ai cloni, l’obiettivo è riuscire ad avere strumenti precisi di operativi-
tà per affiancare compiutamente il lavoro del socio confe- ritore, sempre seguito
e monitorato da un gruppo di tecnici viticoli, e il cui impegno è gratificato da
una remunerazione superiore agli standard.
Tra le diverse vigne di pregio selezionate dalla cantina - come Le Coste e Mondello
(che si trova alle spalle del Castello) - spiccano i cru Castelcerino e Fittà.
Castelcerino è una delle sottozone più ricche di sto- ria della zona classica di
Soave. Le parcelle gestite dalla cantina si estendono su una superficie di tredici
ettari, con altitudine oscillante tra i 110 e i 300 metri, pendenza varia- bile
(dal 5 al 25%), esposizione tra sud-est e sud-ovest, impianto prevalentemente a
pergoletta (sia mono che bi- laterale), con qualche vigneto a guyot, e terreno di
origine basaltica, con presenza di argilla e limo. Le vigne, disposte anche su terrazzi,
hanno un’età compresa tra i 20 e i 40 anni. L’altitudine e il terreno
tendono a conferire ai vini di Castelcerino un carattere deciso, tanto ai profumi
quanto al gusto, un carattere che spesso ha bisogno di giusti tem- pi di affinamento
per meglio esprimere il suo ricco patrimo- nio organolettico. Le uve vengono vendemmiate
durante la prima settimana di ottobre, con breve criomacerazione (24 ore), pressatura
soffice e vinificazione in acciaio.
La sottozona Fittà si sviluppa sul lato orientale del Ca- stelcerino, nella parte
collinare più alta della zona classica di Soave. La Cantina ne controlla una superficie
vitata di circa 15 ettari, con altitudine tra i 220 e i 280 metri, espo- sizione
sud/sud-est per la maggior parte dei vigneti, pen- denza variabile dal 5 al 30%,
impianto prevalentemente a pergoletta (sia mono che bilaterale) con vigne di 15/30
anni di età su terreno formato da suoli argillosi e neutri sui versanti e da basalto
sulle sommità. La vendemmia viene effettuata a ottobre e i processi di vinificazione
e affina- mento avvengono esclusivamente in acciaio.
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